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La Psicologia Positiva si applica a molti ambiti della disciplina. Di seguito una suddivisione delle aree tematiche:
Clinica

La Psicologia positivo in ambito clinico rivela un approccio coerente con le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, avendo obiettivo lo sviluppo del benessere soggettivo come correlato di promozione della salute e prevenzione. Obiettivo quindi in ambito terapeutico diventa non solo disporre di interventi per la cura del malessere o della psicopatologia, ma la promozione di comportamenti utili per soddisfare la risposta alla domanda “vivo meglio la mia vita”.

EDUCAZIONE
Se le origini della psicologia positiva risalgono agli anni 2000, la sua applicazione nei contesti educativi e in particolare nelle scuole è arrivata più tardi (2009) dove, grazie all’implementazione di intereventi mirati si è iniziata a promuovere non solo la crescita individuale ma anche le interazioni positive tra tutti gli alunni e non solo quelli a rischio. L’obiettivo principale è quello di lavorare con dimensioni positive come la gratitudine, l’ottimismo, la soddisfazione della vita per favorire il benessere dei bambini e degli adolescenti oltre che una migliore qualità del loro apprendimento. Favorire un clima scolastico positivo ha un impatto sul clima dell’intera comunità educativa.
COMUNITÀ

Gli studi di psicologia positiva hanno contribuito in modo significativo nello sviluppare costrutti teorici e progetti di intervento nell’ambito della psicologia di comunità. Gli studi sulla resilienza hanno per esempio evidenziato che la presenza di un buon grado di coesione, cooperazione e supporto sociale favoriscono lo sviluppo di comunità virtuose e resilienti. Allo stesso modo anche il concetto di empowerment, che rientra pieno titolo tra i costrutti della psicologia positiva, nasce e si sviluppa nell’ambito della psicologia di comunità con l’intento di rendere i cittadini svantaggiati più consapevoli del loro potere di cambiamento attraverso la mobilizzazione di risorse, personali e relazionali. 

In generale possiamo dire che la psicologia positiva, oltre ad interessarsi dei comportamenti individuali si prefigge anche lo scopo di promuovere il funzionamento, la coesione e l’inclusione sociale studiando i fattori protettivi che caratterizzano, preservano e promuovono il benessere nei contesti sociali e nelle comunità.

 

 

LAVORO
La Psicologia Positiva in ambito organizzativo si occupa di identificare, approfondire e sistematizzare i possibili interventi positivi all’interno delle organizzazioni per quanto riguarda il benessere lavorativo individuale, le performance ottimali e il clima organizzativo generativo di sicurezza, soddisfazione e significato.
SALUTE
E’ possibile convivere positivamente con una malattia? La domanda potrebbe apparire contraddittoria, ma l’esperienza di molte persone che sperimentano questa condizione ci dice che non è così. I modelli e gli strumenti di misura sviluppati dalla psicologia positiva non solo permettono di valorizzare queste esperienze di adattamento costruttivo e creativo a una condizione che pone vincoli e limitazioni alla vita quotidiana, ma forniscono anche spunti di intervento per psicologi e operatori sanitari. La resilienza, la speranza, la costruzione di significato e la crescita post-traumatica sono solo alcune delle risorse che le persone che convivono con la malattia, i loro familiari e i loro terapeuti possono mobilizzare per affrontare costruttivamente il presente e il futuro.
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